Il 26 aprile alle 21.15 è andato in onda contemporaneamente su Sky TG24 e su TV8 il confronto a tre per le primarie del PD tra Matteo Renzi, Andrea Orlando e Michele Emiliano. Si è trattato dell’ unico appuntamento televisivo a cui hanno partecipato i tre contendenti prima dell’importante appuntamento per la designazione del nuovo segretario del Partito Democratico. Il confronto è durato poco più di un’ora ed ai tre esponenti politici è stato riservato un tempo di risposta di 30” ciascuno per le tante domande poste dal moderatore ed anche dal pubblico presente.
L’ascolto è stato complessivamente di 766.177 spettatori medi, con il 2.78% di share e 2.743.000 spettatori unici (i cosiddetti contatti, ovvero le persone che hanno guardato per almeno un minuto il confronto). Il dibattito è stato l’evento televisivo più commentato del giorno grazie anche all’hashtag ufficiale #ConfrontoSkyTG24 che ha veicolato su Twitter 18.219 citazioni ed è entrato nella classifica dei trending topic mondiali in terza posizione (dati Nielsen Social). Le interazioni social legate al programma sono state 70.600. Molto attivi, oltre a Twitter, Facebook, FB Live, Periscope, Instagram Stories.
Dati importanti si può dire con certezza, ma decisamente lontani dagli ascolti che avrebbe potuto generare lo stesso confronto su una rete generalista (Rai1, Canale 5, La7); eppure Renzi, Emiliano e Orlando hanno “scelto” Sky, l’unico gruppo televisivo che ha ottenuto l’adesione di tutti e tre contemporaneamente. Come mai solo su Sky e non su altri canali di maggiore diffusione? Non è la prima volta che si sceglie una emittente “minore” per quanto molto autorevole. Questo è dovuto al fatto che, generalmente, chi è in testa nei sondaggi preferisce non rischiare di vedere messa in discussione la propria rendita di posizione confrontandosi per esempio su uno speciale del Tg1 che avrebbe potuto realizzare ascolti ben superiori (ipotizziamo il 20% di share pari a circa 5 milioni di telespettatori medi ed almeno il doppio in contatti) con potenziali ripercussioni sul voto delle primarie del 30 aprile dove l’affluenza prevista è di circa 1 milione di elettori.
Nonostante ciò (poco meno di 800 mila telespettatori) il confronto è stato comunque un evento di larga portata. Le interazioni sui social, l’attenzione dei quotidiani on line e di tutti i siti di informazione su internet, lo spazio sulle prime pagine dei giornali in edicola il giorno successivo, i servizi nei principali telegiornali, giornali radio e nei talk show, hanno generato una “attenzione” di oltre 10 milioni di telespettatori/utenti/lettori.
Il “circolo” mediatico, inizialmente ristretto, si è trasformato in poco tempo in un vero e proprio “circo” mediatico aperto a tutti e visibile da milioni di persone. Il futuro della comunicazione è anche questo.
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