Nell’ultima puntata di Che tempo che fa, Fiorello è stato ospite di Fabio Fazio. Quest’ultimo ha salutato il suo pubblico con un risultato d’ascolto importante su Rai3 (3.338.000 spettatori con il 15.6% di share) ed ha lasciato intendere che potrebbe anche lasciare la Rai per nuove avventure professionali. L’immancabile e geniale Fiorello ha subito ribattezzato il programma Che tempo che fu ed in pochi minuti è diventato anche un hashtag di tendenza: #chetempochefu.
Ecco questa è la cifra stilistica di Fiorello che lo rende unico nel panorama televisivo. E’ un geniale improvvisatore con una solidissima base di intelligenza, comicità e ritmi televisivi. Nessuno come lui riesce a portare allegria e freschezza sul piccolo schermo senza usare (cosa quasi impossibile) alcuni mezzi tecnici tipici della comunicazione quali la satira ed una buona dose anche di cattiveria. Nulla da dire sulla satira in generale, anzi. Ma quello che rende Fiorello unico è proprio nell’aver creato un “genere” irripetibile e, purtroppo, poco accessibile al grande pubblico. L’artista infatti ha deciso da anni di circoscrivere la sua presenza sui canali SKY e questo a scapito del pubblico generalista che guarda soprattutto i canali in chiaro, Rai1 in particolare.
La sua apparizione nel programma di Fazio (auguriamoci di rivedere Fabio in Rai la prossima stagione) ha ricordato a tutti noi quanto avremmo bisogno di vederlo più spesso e sui canali di maggiore visibilità e ascolto. Di questi tempi, tristi e talvolta carichi di angoscia, un antidoto come Fiorello sarebbe davvero necessario. E’ proprio il caso di dire “Più Fiorello per tutti”.
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